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lunedì 28 marzo 2022

Occhio alla Voce e all'edizione n° 34 del Salone Internazionale del Libro di Torino 2022.


Fonte locandina: pagina FB "Salone Internazionale del Libro".

** Descrizione testuale a beneficio degli utenti non vedenti/ipovedenti: locandina centrale di forma rettangolare come una tavoletta di cioccolato, grafica scura nella parte inferiore e arancione nella parte superiore (il cielo con nuvole scure come batuffoli di cotone neri). In margine basso a sinistra in caratteri/numeri bianchi si legge: 19----23 Maggio 2022 Lingotto Fiere Torino, mentre a margine basso a destra si legge XXXIV Edizione. Nella parte centrale si notano di spalle due giovani che a braccia alzate corrono verso l'orizzonte sottostante, cioè il panorama cittadino con le sue piccole luci di vita. In alto a sinistra in grassetto bianco si legge "Cuori Selvaggi", ancora a sinistra in alto su spazio bianco si notano dei libri in verticale con copertina colorata e la scritta in grassetto nero e giallo "Salone Internazionale del Libro di Torino". Fine descrizione.

L'edizione n° 34 del mitico Salone Internazionale del Libro di Torino torna nella sua consueta collocazione di primavera, per la precisione nelle date tra il 19 e il 23 Maggio 2022 e alla consolidata location di Lingotto Fiere. La più importante kermesse editoriale d'Italia riapre i suoi stand a case editrici, autori, laboratori, incontri letterari e molto altro. Il sito ospita diverse sezioni dedicate, tra cui SalTo Scuola, SalTo Media, spazio podcast, per citarne qualcuno e non togliervi il "gusto" di navigarci per vostro conto. 

Per maggiori informazioni rimando al link diretto, eccolo: https://www.salonelibro.it/


Dott.ssa Silvia Ferrari

Pedagogista digitale

Adm Founder Audiodescrittore per non vedenti su progetto "Occhio alla Voce"

Autrice

Webmaster/blogger, editor/supervisore redazionale

Podcaster

Youtuber

 

 Mail di contatto: occhioallavoce@gmail.com


venerdì 4 marzo 2022

Occhio alla Voce - Uno sguardo sul mondo, estratto dal libro "Redazione Pedagogica".

 

Pannello con puntini Braille

Uno sguardo sul mondo: sperimentando il buio per “far luce” nel cuore.

PREMESSA

Arrivo all’elaborazione di quest’articolo da profondo interesse personale teso all’autoformazione “rudimentale” – diciamo così – attraverso la consultazione di siti specifici in materia d’ipovedenza, cecità e degli strumenti compensativi o altrimenti dette tecniche assistive, da letture scelte, dalla visione recente di una fiction “La musica del silenzio”, da un noto film “Furia cieca”, dall’osservazione ambientale di persone cieche immerse nei percorsi quotidiani e/o di studio, da esperimenti personali, che non equivalgono e non possono certo paragonarsi a chi vive sulla propria pelle tale condizione di buio perenne o ipovedenza. Per scrivere il mio punto di vista e comprenderne alcune difficoltà, ho voluto sperimentare in prima persona il buio in percorsi familiari sia bendata al massimo sia con lo pseudo-bastone, lettura dei puntini Braille sui farmaci, dal software gratuito NVDA (NonVisual Desktop Access), uno screen reader “leggero” per Windows rispetto a Jaws (Job Access With Speech) con sintesi vocale e digitazione su word, prepararmi l’occorrente per la colazione, ordinare dei capi. Miei articoli precedenti sono dipesi da osservazioni e/o vissuti personali e pure questo non farà eccezione: come potevo scrivere il mio punto di vista pedagogico e della “lezione” che ne ho tratto, senza aver sperimentato? Un articolo che mi dà modo di ridefinire l’apprendimento visivo e il “lavoro di squadra” dei sensi rimasti.

Quando si dice Pedagogia Sperimentale - La curiosità verso il Linguaggio Braille e i temi a esso collegati uniti alle letture di notizie a tema in siti professionali da qualche mese han stimolato in me l’approfondimento verso la conoscenza di questo mondo vissuto al buio/semibuio. L’Educazione come sappiamo basa i suoi metodi partendo dall’osservazione e sperimentazione diretta nota come “ricerca sul campo”, da ciò è partito anche il mio percorso auto-formativo, che poi ho letto da qualche parte, prende il nome di cecità volontaria, che nulla a che vedere con chi la Vera cecità la vive ogni giorno su di sé. In una società strutturata per immagini, osservando le quali apprendiamo all’istante, bypassiamo la teoria e “incameriamo” senza colpo ferire. Pensiamo ai primi passi dei piccoli che gattonando esplorano la realtà circostante: gusto, suoni, tatto, vista, olfatto sono i cinque sensi che permettono di “catturare” ogni stimolo fluttuante per l’aria (o in tavola) e di farlo proprio, una forma primordiale di pedagogia ambientale, dove la natura è “maestra” prima ancora di aprire un libro. L’apprendimento per circa l’80% dipende dalla vista, un “immagazzinamento” oculare istantaneo che “trasferisce” i contenuti nei “cassetti” della memoria ma, parlando di cecità e ipovedenza il discorso è da ridefinire e qui partono i miei esperimenti di auto-formazione. *L’ambiente familiare – E’ indubbio che, la persona cieca – passatemi il gergo calcistico - “tra le mura amiche” riesca a muoversi agevolmente e senza l’ausilio del bastone bianco, sia per l’assenza del caos presente invece su strada e sia per la sicurezza non solo affettiva ma soprattutto olfattiva, i sensi rimasti acuiscono i “poteri” e il loro resiliente “lavoro di squadra” gradualmente e non senza palesi difficoltà porta all’inclusione riducendo il gap del senso mancante.

*Deviazione sul tema: dal fumetto “Colpo alla cieca” riporto una conferma delle righe sul ruolo ambientale. Il noto criminale Diabolik ed Eva Kant durante il rientro a un rifugio marino a bordo di un gommone scoprirono un gruppo di ragazzi intenti a intrufolarsi attraverso una porta di roccia. All’improvviso avvenne un’esplosione che mandò in mille pezzi il vetro a protezione del cruscotto nautico e della vista dei due ladri, i vetri volarono dappertutto e non avendo entrambi gli occhi protetti, fu il solo Diabolik ad avere la peggio… Soccorso da Eva, Diabolik con gli occhi aperti e doloranti le disse:”Perché hai spento la luce..” I pezzi di vetro come proiettili lesero l’iride di ambo gli occhi di Diabolik, che da quel momento ridefinì il suo “stile di vita” movimentato al dover rallentare dentro casa. Anche per lo stato d’animo del ladro non andò certo meglio, da cieco Diabolik sentì di essere ora un peso per Eva, per il fatto di doverle dipendere. Trascorso del tempo, Diabolik proprio dentro casa riusciva a muoversi, ad andare in cucina e preparare il caffè, intuendo dal calore della lampadina che la luce era accesa. L’autonomia casalinga del compagno rasserenò Eva, pensando che ormai egli si fosse rassegnato… Ma, stiamo parlando di Diabolik, uno che per definizione non si rassegna e idem Eva che, per restituirgli la vista rapì un oculista, che inizialmente per motivi d’odio disse che per il criminale non c’era via d’uscita, ma sotto pentothal ammise che bastava un doppio trapianto. Terminando la “diabolica” deviazione, le parti s’invertirono e fu l’oculista a essere il forzato “volontario” delle sue cornee a Diabolik, che recuperò la vista e l’autonomia del suo “modus operandi”.

Giù il sipario… Nulla è scontato, niente è come sembra…

Una realtà strutturata a immagine per i vedenti è indubbiamente scontata, osservando attorno riusciamo a evitare pericoli, a vedere i colori, ad attraversare al segnale verde, sfogliare un libro, etc.. E’ una realtà ovvia proprio perché la vediamo e sappiamo già cosa accade ma, quando per genetica e/o eventi di forza maggiore “cala il sipario” sulla luce, allora la scontatezza diventa una parola di troppo, forse scomoda.. L’ambiente familiare proprio perché tale permette agevolmente di spostarsi ma, calata la scura e spessa maschera nera su occhi chiusi per bene e cominciando esperimenti posso dire che non sempre è così…Nell’immediato del buio ho perso all’istante la percezione visuo-spaziale e di conseguenza l’orientamento, la camminata subito a rilento e le mani avanti a cercare appoggi, angoli, spigoli, muri per proseguire: non avendo alcun riferimento, i movimenti delle mani anticipavano i miei passi sempre più incerti. A tratti l’andatura era dondolante e mi fermavo, altre volte il percorso era leggermente sicuro, altra ancora andai a sbattere sul muro angolato, solo con la fronte contro capii che mia direzione era sbagliata. Al bendaggio forzato ho aggiunto lo pseudo-bastone (il vero bastone in dotazione al cieco è bianco con la punta arrotondata, come visto in alcuni siti; in realtà, per me è un appendiabiti alto metà della mia persona, sono 1.60), che un pochino mi permetteva di “velocizzare” l’andatura, che restava comunque incerta. Lo pseudo-bastone (in sinergia con le mani) mi precedeva strisciante sbattendo a destra, a sinistra, negli angoli di muri e/o mobili, in un certo senso il bastone “vedeva” per me il percorso, dandomi la direzione da seguire, un’“anticipazione” sui passi da compiere. Durante uno degli esperimenti ordinai in armadio alcuni capi piegati in precedenza, la tempistica nello svolgimento si dilatò: in visione il compito mi prendeva cinque minuti, senza riferimenti la riposizione della roba (tutt’altro che esatta, come poi andai a controllare) avvenne in venti minuti, cercando di far attenzione a spigoli con la mano o avvicinando piede/ginocchio.



*Avete letto un estratto dal titolo: "Uno sguardo sul mondo: sperimentando il buio per "far luce" nel cuore" tratto dal mio primo libro: "Redazione Pedagogica - Quando l'educazione fa notizia 2015/2017" pubblicato in self-publishing nel 2018. 

Il testo è presente nel doppio formato cartaceo e ebook pdf in tutti gli store più noti (Amazon, Ibs, etc..)



Mail: occhioallavoce@gmail.com



Dott.ssa Silvia Ferrari

Pedagogista digitale

Adm Founder Audiodescrittore per non vedenti su "Occhio alla Voce"

Autrice

Webmaster/Blogger/Editor Supervisore redazionale

Podcaster - Ascoltabile qui: https://www.spreaker.com/show/il-podcast-di-redazione-pedagogica e qui: https://anchor.fm/occhioallavoce

Youtuber - Redazione Pedagogica Channel: https://www.youtube.com/channel/UC5HROv87URrj3f9HoTIyIEg



mercoledì 16 febbraio 2022

Occhio alla Voce presenta l'evento online "Accessibilità: frontiera universale per l'inclusione".

 


Mi pregio di segnalare l'evento online di WorkingProjects su Zoom dal titolo:

"Accessibilità: frontiera universale per l'inclusione" che si svolgerà il giorno lunedì 21 Febbraio 2022 ore 20.30/21.30 (ora italiana). Prenotate il vostro posto gratuitamente, attraverso la piattaforma online:



La locandina a sfondo giallo mostra sulla sinistra un quadrato con altrettanti quadrati a sfondo bianco, che nell'ordine mostrano: fumetto giallo con testuale in grassetto nero che riporta:"Alla passione aggiungiamo faccia e competenze", segue un cerchio tondo come una moneta a sfondo giallo e numeri in grigio 6-99". Scorrendo, centralmente è presente un piccolo rombo col tricolore italiano, in basso a sinistra su sfondo bianco ecco il volto di Stefano Pierpaoli (ovale con occhiali da vista, leggera barba e baffi, capelli cortissimi, posa frontale, sorridente, indossa una camicia) e subito a destra il volto di Anna Gioria (ovale in posa frontale, sorriso con occhiali da vista a lenti rettangolari, chioma liscia e fluente con riga laterale sinistra, maglia nera). Sulla destra si notano un ragazzino che salta in posa da skateboard, il testuale con i nomi appena citati, giorno e ora italiana. Scorrendo ancora, si legge: tema inclusione e disabilità, il titolo dell'evento indicato all'inizio, il sito online per la prenotazione e lo sponsor dell'evento.

*Informo che, tra gli ospiti partecipanti per riportare i propri contributi sul tema interverranno la Dott.ssa Silvia Ferrari pedagogista digitale e audiodescrittore per non vedenti su personale progetto pedagogico "Occhio alla Voce" e il collega editor/divulgatore non vedente e consulente in tema di accessibilità su piattaforme social/audio Dott. Stefano Manzi, 2° Adm in idem progetto audio.


Dott.ssa Silvia Ferrari

Pedagogista digitale, Adm Founder Audiodescrittore per "Occhio alla Voce"
Autrice
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Podcaster
Youtuber

Mail:  occhioallavoce@gmail.com


domenica 6 febbraio 2022

Occhio alla Voce - Da WhatsApp al blog passando per Anchor, Google Podcast, Spotify e You Tube.

 

Il più cordiale benvenuto al blog "Occhio alla Voce" che prosegue il suo iter divulgativo sulla disabilità visiva, specificamente per quanto concerne le audiodescrizioni in presa a metafora figurata per similitudini. Il logo ufficiale del progetto pedagogico qui a sinistra mostra:

- La scritta in grassetto bianco centrale in alto "Occhio alla Voce", a scendere..

- Un occhio aperto centrale color blu che guarda frontale,

- Sfondo celeste in basso mostra tre parentesi tonde aperte tipo sorriso di color bianco.

Questo in stesura vuole essere un'introduzione alla mia mission di traduzione audiovisiva a metafora figurata per similitudini, che oltre WhatsApp, si serve di Anchor (podcast, poi diffuso in altri social network) e You Tube. Occhio alla Voce "nasce" il 9 Settembre 2019 a firma esclusiva come progetto pedagogico a tutti gli effetti! Per non snocciolare tutto adesso, mi riservo di trattarne in successivi articoli che, includeranno anche link a video/audio, letture, descrizioni e consigli su come guidare un non vedente in ambienti indoor/outdoor (ho guidato 5 volte persone non vedenti, riscontrando apprezzamento e stima al mio operato). Intanto, condivido alcuni link diretti in cui parlo di "Occhio alla Voce". 

A presto con le prime pubblicazioni.

You Tube, Pedagogia digitale inclusiva: il mio "Occhio alla Voce" per i non vedenti


- You TubeOcchio alla Voce - Traduzioni audiovisive in "presa diretta" e accessibilità dei contenuti.


- You TubeNvda e Occhio alla Voce: dimostrazioni screen reader e audiodescrizioni WhatsApp.

      


* Logo realizzato dalla designer grafica Michela Di Stefano.

* Mail diretta al blog: occhioallavoce@gmail.com


Dott.ssa Silvia Ferrari

Pedagogista digitale
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